E se il tuo compagno fosse uno di quegli uomini che vanno con le prostitute ?

Nella mia esperienza di vita sono finalmente arrivato a capire che esistono due grandi filoni di pensiero al femminile. Il primo è rappresentato dalla maggior parte delle donne che vedono la loro relazione col proprio compagno come qualcosa di estremamente quadrato e non soggetto a cambiamenti, dove le abitudini prendono presto campo e fanno da padrone al loro rapporto di coppia.
Il secondo filone è invece rappresentato da quelle donne che vivono in preda alla gelosia che non lasciano tranquillo mai il proprio compagno e che colgo l'occasione da qualsiasi situazione venga loro a crearsi per dubitare della fedeltà nei loro riguardi. Da una parte lo fanno perché sono loro le prime a tradire ma questo è un altro discorso e da una parte lo fanno perché sono consapevoli dell'esistenza delle prostitute come facili motivi di deviazione al significato di fedeltà. Ebbene, se il tuo compagno fosse uno di quegli uomini che vanno con le prostitute, tu come la prenderesti ? Non bene immagino.


Purtroppo però la realtà è proprio questa, esiste una forte offerta di figa perché c'è un'enorme domanda di figa. Il mercato è mercato e quando in un certo ambiente girano molti soldi evidentemente ci sono anche tantissime persone che ci lavorano. Queste persone sono appunto le prostitute che di fronte alle richieste degli uomini sono le prime disposte ad accontentarli dietro lauto compenso. Tutto questo è legge di vita da secoli e sarà sempre cosi finché natura vuole. Di uomini che vanno con le prostitute ce ne sono tanti e stranamente la maggior parte di questi sono esattamente quelli che vivono regolarmente una vita di coppia. La domanda che nasce è spontanea: o la vita di coppia degenera fino a "costringere" un uomo ad andare a puttane oppure la vita da singolo permette di avere maggiori occasioni a sfondo sessuale che a loro volta evitano all'uomo di frequentare prostitute.

Credo che il nocciolo della questione non si possa che relegare a questi due tipi di scenari. Le donne che vivono la vita di coppia dovrebbero pensare per un solo istante almeno che la loro ossessiva presenza e le loro regolari pretese deteriorano la pazienza del maschio fino a quando questo a causa di superati livelli di esaustione non può fare altro che tornarsene a vivere per conto proprio o crearsi una vita parallela fatta di scappatelle con ragazze squillo. Certamente esistono anche coloro che vivono più storie parallele ma potrebbe essere più impegnativo che gratificante, perciò la soluzione secondo la quale gli uomini vanno con le prostitute sembra essere quella definitiva. Questi si presentano alla porta della zoccola di turno, chiedono un determinato servizio, lo pagano, lo consumano, arrivederci e grazie. Nessuno si fa male e la vita continua.

Pratiche incestuose. Pro e contro...


L'argomento come chiaramente si evince dagli articoli di cronaca è di interesse comune, ogni paese emette leggi e sentenzia secondo il proprio senso del pudore pubblico ma spesso emergono delle contraddizioni o dei cambi di tendenza veri e propri. Paesi come la Germania in cui il reato per pratiche incestuose è punito dall' art. 173 del loro codice penale, in realtà ha creato non poche perplessità in merito all'influenza che l'incesto avrebbe sull'autodeterminazione sessuale. Infatti gli atti sessuali derivanti ad esempio tra fratello e sorella dovrebbero essere consumati solamente all'interno delle mura domestiche per non causare reato ma questa legge sembra inibire la capacità individuale di scegliere il proprio partner sessuale. Quindi non è escluso l'intento da parte dei crucchi di rinnegare tale legge che allo stato dell'arte risulta contraddittoria e fortemente limitativa ai fini dei diritti umani.

Altri paesi come l'Australia e probabilmente anche la Francia in un futuro prossimo sono ben intenzionati a dare il loro nullaosta nei confronti delle pratiche incestuose, pro e contro che vi siano. Ormai a detta loro non vivendo più negli anni cinquanta non ci troveremmo più di fronte ad una giuria di uomini allibiti e infastiditi dalla realtà ipotetica che un fratello possa provare attrazione sessuale e quindi relazionarsi in questo senso con la sorella. Ma oggi, sempre a detta loro, tutto questo non formalizzerebbe più nessuno, quindi non vi è ragione per cui l'incesto non possa entrare a far parte del normale comportamento societario, nella fattispecie in quella piccola società meglio nota come famiglia.

Insomma se ne sentono dire di cotte e di crude sulle pratiche incestuose ma quello che affiora è sinceramente il senso di ribrezzo di fronte a queste scelte. Non è per fare il bacchettone ma io che ho una sorella ho molte difficoltà a pensare di provarci con lei, mi stonerebbe non poco immaginare di vedermela a gambe larghe mentre le lecco la figa. Insomma quando si parla di pratiche incestuose ci sono i pro e i conto e a mio modesto avviso l'ago della bilancia pare molto più indirizzato verso i contro. Non concepisco la minima possibilità che un incesto possa essere vissuto con la normalità con cui un uomo vive il proprio amore con una donna appartenenti ad alberi genealogici diversi. Riesco a ben vedere anche l'omosessualità ma l'incesto mi pare l'evoluzione della perversione e non dell'umanità.

Tecniche di autotrapianto di capelli



Il problema più comune che capita spesso agli uomini è la calvizie. Questo fenomeno accade perché il testosterone che si lega all'enzima 5 alfa reduttasi genera il diidrotestosterone che causa a certe tipologie di capelli sensibili l'indebolimento e la caduta. Si ha cosi la classica pelata che può variare di entità a seconda di quanto aggressivo sia l'effetto che questo ormone esercita sul cuoio capelluto soggetto al suo effetto di sterminio. Oggi purtroppo non esistono ancora metodi talmente efficaci da risolvere il problema e ripristinare una situazione in testa pari e identica a quella originale. Però si stanno perfezionando le cosiddette tecniche di autotrapianto di capelli che forniscono dei risultati finali piuttosto apprezzabili se fatti con una metodica ortodossa e se ci si affida ad esperti del settore.

Io sono dell'idea che le cose quando vanno fatte devono essere fatte bene, quindi consiglio in questo caso di rivolgersi a chi opera esclusivamente in questo settore, in modo tale da sapere con esattezza da chi stiamo andando e quali saranno le aspettative secondo le casistiche del chirurgo. Scegliere un buon chirurgo per l'autotrapianto di capelli è essenziale per il buon esito dell'intervento in termini clinici e in termini estetici. Le tecniche che vengono adoperate per l'autotrapianto sono fondamentalmente due: la tecnica FUE e la tecnica FU. La principale differenza intanto consiste nella quantità di follicoli trapiantabili con le due tecniche. Con la FU si ottengono risultati maggiori rispetto alla FUE.

La tecnica FUE prevede la rasatura della testa e l'estrazione con un particolare strumento chirurgico dei follicoli piliferi e il loro reimpianto nelle zone colpite da alopecia androgenetica ( calvizie ), la tecnica FU invece non prevede la rasatura della testa ma viene ritagliata una striscia di cuoio capelluto nella parte posteriore del capo la dove la calvizie generalmente non ha effetto, dove i capelli sono perfettamente sani e folti come quando eravamo bambini o adolescenti. La FUE richiede un lavoro certosino in fase di autotrapianto di capelli perché nel caso in cui si andasse a danneggiare il follicolo, questo non sarebbe più utilizzabile per essere reimpiantato nelle zone colpite. La tecnica FU come detto prevede il taglio in un'area specifica della testa e l'estrazione di un lembo di pelle che contiene tutti i follicoli che verranno reimpiantati uno ad uno sulle aree colpite da calvizie.

La tecnica FUE è piuttosto macchinosa e non fornisce dei risultati sufficienti per coprire in maniera soddisfacente le zone calve, mentre la tecnica FU garantisce già col primo intervento una buona copertura di capelli nel giro di 8-10 mesi. La prima lascia piccole crosticine sia nelle zone estratte sia in quelle reimpiantate, la tecnica FU lascia una finissima cicatrice orizzontale lungo la zona donatrice e delle piccole crosticine nelle zone reimpiantate che nel giro 20-30 giorni spariranno completamente.
Per quanto riguarda i risultati definitivi dell'autotrapianto di capelli bisogna attendere circa 10-12 mesi, dopo di che sarà possibile sottoporsi ad un secondo autotrapianto per intensificare la densità di capelli nelle zone soggette a calvizie. Una prerogativa necessaria per ottenere buoni esiti è quella di avere una ottima zona donatrice, dove ci sia un'alta densità di capelli da trapiantare.